Studio psicologico sulla simbologia delle case

Case

Di Fabio Cassani

Negli ultimi trent’anni le ricerche di studiosi quali Liz Greene e Howard Sasportas a Londra e di Lidia Fassio qui in Italia hanno aiutato a fare luce sulle profonde interconnessioni tra il cerchio delle case e le fasi di sviluppo psicologico del bambino e dell’adolescente. Va però sottolineato come lo studio di questa corrispondenza, sia per la sua complessità sia per il suo minor “fascino” rispetto a quello del simbolismo zodiacale e planetario, non abbia avuto a tutt’oggi lo sviluppo che meriterebbe. E’ noto del resto come gli astro-psicologi junghiani siano molto interessati ai risvolti archetipici e un po’ meno a quelli più concreti, che si tratti della mente umana o di una carta natale.
In questo intervento, servendomi delle acquisizioni della psicologia evolutiva e degli strumenti della psicoanalisi freudiana e post-freudiana, cercherò di presentare uno schema che dimostri come il cerchio delle case possa simboleggiare lo sviluppo psico-sociale del bambino e del ragazzo fino all’età adulta. In particolare prenderò spunto dagli importantissimi studi di Margaret Mahler, che ci ha lasciato una dettagliata descrizione delle fasi dello sviluppo psicologico infantile nei primi tre anni. Buona parte dello scritto che segue sarà collegato strettamente alle varie fasi della vita del bambino che la Mahler e i suoi collaboratori hanno individuato e delimitato.
Nell’impostare questo schema mi sono valso di un altro importante punto di riferimento, quello di Lidia Fassio, il cui valore e la cui importanza per l’astrologia non sarà mai abbastanza sottolineata. Vi sono alcune diversità, come è ovvio, ma questo non implica che le due visioni si escludano a vicenda, visto che lo sviluppo psicologico implica a volte la ripetizione di fasi precedenti in contesti diversi. Io considero le Case sempre come Asse di case opposte, dal significato complementare e dialettico e dallo sviluppo appena successivo. Questo significa, ad esempio, che la casa prima indica una fase di sviluppo precedente rispetto alla settima, ma nel momento in cui scattano le simbologie della settima anche la prima ne viene influenzata, ed entrambe vanno incontro ad un dialogo e ad uno sviluppo dialettico. Questo significa anche che alla casa prima non segue la seconda bensì la settima, e alla settima non l’ottava bensì la seconda. Nell’esporre la mia visione dei fatti mi avvarrò di questa sequenza a “zig-zag”.

Età Stadio Crisi Nuova virtù potenziale Manifestazioni sociali
0-1 Neonati Fiducia fondamentale vs sfiducia Speranza Religione e fede
1-3 Prima infanzia Autonomia vs vergogna e dubbio Volontà Legge e ordine
3-6 Età del gioco Spirito di iniziativa vs senso di colpa Fermezza di propositi Economia
6-12 Età scolare Industriosità vs senso di inferiorità Competenza Tecnologia
12-18 Adolescenza Identità vs disperisione Fedeltà Ideologia
18-35 Età adulta giovane Intimità vs isolamento Amore Etica
30-39 consolidamento in campo professionale
35-65 Maturità Generatività vs stagnazione Cura Istruzione, arte e scienza
50-59 mantenere il significato vs rigidità
65+ Età anziana Integrità dell’io vs disperazione Saggezza Tutte le istituzioni culturali fondamentali

Fig.1. Gli stadi dello sviluppo di Erikson.

L’Asse Prima- Settima casa (da zero a tre-quattro mesi di vita) ha un collegamento diretto col temperamento dell’individuo e mostra il bambino, nato da pochi giorni, in un ambiente sconosciuto se non addirittura ostile. La prima sfida del bambino in questa situazione è di raggiungere una adeguata capacità di termoregolazione. I ritmi fisiologici devono progressivamente armonizzarsi con quelli dei genitori. In quest’ottica una semplice distinzione per elemento del segno ascendente può dirci molto sul comportamento in questa fase della vita. La connessione col temperamento si tradurrà più avanti in una precisa predisposizione psicologica, dato che l’Ascendente si traduce nella funzione psicologica più differenziata della personalità equivalente alla Persona di Jung, ossia al modo tipico di presentarsi agli altri[2].

La primissime settimane di vita corrispondono alla fase autistica normale della Mahler, durante la quale il bambino è unicamente volto a raggiungere l’omeostasi e i suoi processi sono molto più fisiologici che non psicologici. La reazione alle stimolazioni esterne è quasi del tutto assente. In questa fase, “le sensazioni interiori del bambino formano il nucleo del Sé. Sembra che esse rimangano il punto centrale di cristallizzazione della “sensazione del Sé”, attorno al quale si costruirà poi un “senso di identità”[3]. Dal secondo mese di vita in poi, inizia una vaga consapevolezza che esiste un soggetto esterno che soddisfa i bisogni del bambino. Questo momento segna l’inizio della fase di simbiosi. Il bambino si percepisce ancora in uno stato di totale fusione con la madre, ma comincia anche a volgersi “libidicamente” verso di essa; nascono il desiderio affettivo e la ricerca di un legame con l’oggetto di cure.

La fase di simbiosi segna l’entrata in scena simbolica della Settima Casa, ossia dell’ambiente esterno al bambino. Ovviamente, in questa fase estremamente precoce “ambiente esterno” equivale a “madre”. Margaret Mahler sottolinea come la simbiosi sia ottimale quando consente al bambino di guardare regolarmente in viso la madre mentre questa interagisce con lui. Questo viso, questo volto rimarranno impressi nella mente del bambino e andranno più tardi a colorare la sua controparte inconscia interna, rappresentata dal Discendente e dai pianeti trans-sessuali, l’Anima e l’Animus[4]. La nostra capacità di creare relazioni e legami in futuro ha la sua base in questo primissimo periodo di vita.
Da adulto, l’Ascendente e la Prima casa andranno così a riflettere le caratteristiche temperamentali, le qualità e doti psicologiche più immediate e naturali, nonché il modo tipico di iniziare le cose, essendo comunque l’Ascendente anche in rapporto con la nascita e tutti gli inizi. Il Discendente e la settima casa saranno invece il “volto di riferimento” verso il quale tendiamo, che presto viene dimenticato dalla memoria e proiettato al di fuori, come è inevitabile che sia. Questo spiega la connessione della settima con le relazioni e il matrimonio nell’astrologia tradizionale. Oltre a questo, però, la settima casa indica anche l’inizio della fase di attaccamento che proseguirà poi in seconda. Questo significa che dalla settima e dai pianeti in essa situati potremo leggere lo stile relazionale della persona. Un’altra possibilità è che il bambino si appropri delle caratteristiche e delle potenzialità indicate da questa casa e le viva come se fossero sue. In questo caso egli dovrà prima o poi fare una revisione delle caratteristiche che gli sono state “incollate” dalla madre, per non portare avanti una falsa identità.

L’Asse Seconda-Ottava casa (dal quarto-quinto mese a un anno di vita) segna l’inizio della prima sottofase di separazione dalla simbiosi, denominata dalla Mahler fase di differenziazione. Durante questa fase cresce la capacità del bambino di guardare oltre l’orbita della relazione simbiotica con la madre, e di incorporare oggetti o persone ritenute “buone” o “cattive”. Il bambino appare come molto più vigile e consapevole della distinzione del suo corpo da quello della madre. E’ a questo punto che assumono particolare importanza quegli stadi dello sviluppo descritti da Freud come stadio orale e stadio anale, simboleggiati rispettivamente dalla seconda casa e dalla sua opposta, l’ottava. Nello stadio orale la libido è concentrata principalmente nell’atto di ingestione del cibo, atto che più tardi simboleggerà per “spostamento” anche l’atto di acquisire denaro, proprietà e qualunque altra cosa. Nello stadio anale al contrario la libido è situata nell’espulsione delle feci.[5] Il simbolismo delle feci è anch’esso legato al denaro, ma anche al rinnovamento e alla trasformazione della personalità, nonché alla morte e alla distruzione: tutti significati tradizionalmente attribuiti in astrologia alla casa ottava.

Ma torniamo ora per un attimo al sistema di attaccamento. Abbiamo detto prima come esso cominci in settima e prosegua nella seconda casa, colorandosi delle connotazioni orali del nutrimento e dell’accettazione. Dobbiamo a Bowlby e alla Ainsworth, a cui rimando, i primi studi sulla formazione di questo rapporto tra il bambino e la madre, che non è tanto collegato a impulsi libidici come pensava Freud bensì al bisogno di protezione e accudimento. I tipi di attaccamento più importanti sono quello sicuro (Giove-Venere) e quello insicuro (Marte-Urano) il quale ha diverse sfumature, dall’attaccamento insicuro-ambivalente (Plutone) a quello insicuro-invischiante (Nettuno) fino a quello evitante (Saturno). La presenza di questi pianeti in seconda e in settima casa, oltre ai loro aspetti alla Luna, indicano il modello di attaccamento prevalente.
Va inoltre sottolineato l’importanza che assumono in questa fase gli oggetti forniti dalla madre (giocattoli, coperte, vestiti ecc), che il bambino esplora con grande interesse. Questi oggetti vengono definiti transizionali perché permettono la transizione, appunto, dallo stato di totale simbiosi a quello di differenziazione dalla madre. Essi sono surrogati che consentono al bambino di conservare una sensazione di sicurezza anche quando la madre non c’è. Il rapporto con questo tipo di oggetti, oltre che col cibo, colorerà più avanti il rapporto con il denaro e le proprietà, noto appannaggio della seconda casa.
Ma in questo asse comincia a sorgere anche la coscienza di “ciò che non è la madre”: nasce l’angoscia dell’estraneo, nota anche come “l’angoscia dell’ottavo mese”. La coincidenza del mese con l’ottava casa non è casuale. Qui incomincia una ulteriore sottofase che si sovrappone a quella di differenziazione; si tratta della sottofase della sperimentazione (sperimentazione precoce). Il bambino non è ancora in grado di mantenere una posizione eretta ma comincia comunque a gattonare e ad esplorare tutto il mondo al di fuori della madre. Questo allontanamento è parallelo a un notevole aumento dell’angoscia, e a una scissione delle immagini della madre in “totalmente buona” (seconda casa) e “totalmente cattiva” (ottava casa). E’ vero che nasce un naturale piacere della sperimentazione (Ottava casa-Scorpione) ma esso si accompagna comunque alla percezione dell’impotenza e della perdita (ottava casa) che questo settore dell’oroscopo conserverà per tutta la vita.

Con la Terza Casa successiva alla ottava entriamo nella fase di sperimentazione vera e propria, caratterizzata dalla deambulazione eretta e dalla nascita del pensiero e delle capacità cognitive. Ci troviamo ora all’inizio del secondo anno di vita del bambino. Il movimento e l’esplorazione sono adesso gli elementi più importanti nella vita del bambino, simboli centrali tanto del segno dei Gemelli quanto della terza casa. C’è un fortissimo narcisismo, che ritroviamo di nuovo nelle persone segnate dal terzo segno-casa, e un relativo disinvestimento affettivo. A livello esterno, in questo periodo entrano nella vita del bambino il mondo dei “pari” (coetanei, fratelli, sorelle) e i parenti più prossimi; ha inizio la prima vera socializzazione. Ritroveremo tutte queste istanze (movimento, comunicazione, pensiero analitico, mondo dei parenti prossimi ecc.) nelle indicazioni pratiche della terza casa riguardo alla nostra vita “da adulti”.

Con la Nona casa (dai quindici ai ventiquattro mesi) ha inizio invece una crisi dovuta ai contraccolpi della precedente fase di sperimentazione. Il bambino deve trovare in sé la fiducia necessaria per staccarsi veramente dalla madre, invece che tornare sempre indietro da lei. Se questa fiducia è presente, anche in futuro egli sarà in grado di spiccare effettivamente il volo, sia fisicamente sia idealmente, e saranno proprio gli astri in nona casa a dircelo.
L’interazione con gli altri, con il diverso da sé, diventa estremamente importante in questo periodo. Ma c’è un’altra conquista fondamentale che viene attuata in questa fase: è l’appropriazione del simbolo. Da un lato, il gioco simbolico permette di padroneggiare l’angoscia per la lontananza della madre. Dall’altro, il pensiero simbolico completa lo sviluppo cognitivo dell’asse terza-nona e perfeziona l’utilizzo del linguaggio. Appannaggio esclusivo della nona casa, il simbolo permetterà poi da adulti l’appropriazione delle sfere della cultura e del pensiero “superiori” (religione, filosofia, metafisica ecc.) che del simbolo fanno larghissimo uso. Questo tipo di pensiero diviene la “specialità” dell’emisfero sinistro del cervello, mentre l’emisfero destro (pensiero analitico) resta simboleggiato dalla casa terza.

Dulcis in fundo, l’appropriazione del simbolo apre la via alla costanza oggettuale e quindi alla possibilità di interiorizzare in maniera stabile le figure genitoriali, ormai percepite come del tutto separate dal Sé: siamo ormai ai confini della quarta casa.

L’asse Quarta-Decima va circa dal terzo al quarto anno e mezzo di età. Ora la madre è interiorizzata in maniera abbastanza stabile, e il bambino non ha più bisogno né di oggetti-surrogato (asse seconda-ottava) né del gioco simbolico (asse terza-nona) per sopportare la sua assenza. L’Io assume una struttura più stabile e cominciano a manifestarsi i primi barlumi di un Super-Io. Si assiste a una maggiore tranquillità del bambino, a una diminuzione dell’angoscia e alla capacità di stare da solo, perché la figura materna è ormai interiorizzata e funge da ancoraggio sicuro. La cosa più importante in questo periodo è la prepotente entrata in scena della figura paterna, che viene innalzata e idealizzata come una figura eroica, a formare quello che diventerà il Super-Io e l’Ideale dell’Io (Medio Cielo-Decima casa). Questa figura segna l’inizio delle fantasie di potere e conquista del bambino, che dipenderanno ampiamente dal confronto con il padre, o con chi ne farà le veci. La triangolazione padre-madre-figlio da anche il là al complesso di Edipo, che vedrà il suo culmine nella fase della quinta casa.
Mentre il Fondo del Cielo riassume dunque i connotati emotivi più intimi dell’individuo, il Medio Cielo modella le ambizioni sociali e vitali in generale del bambino, assumendo così una importanza centrale nell’oroscopo. Si è discusso e si discute tantissimo se la madre e il padre siano simboleggiati dalla quarta piuttosto che dalla decima casa; a livello archetipico e immaginativo, non c’è dubbio che il padre sia più legato all’ingresso del bambino nel mondo sociale, e la madre al contenimento emotivo e affettivo. Tuttavia questo può non essere vero per il caso singolo, e la presenza nel tema di pianeti maschili come Sole, Marte o Urano in quarta casa o di pianeti femminili come la Luna o Nettuno in decima possono far pensare a un inversione, nel caso particolare, dello schema classico. Ancora più di frequente però c’è una sovrapposizione di significati, nel qual caso ognuno dei genitori partecipa sia all’inserimento sociale sia al sostegno e alla base emotivo, e questo si ritrova chiaramente rispecchiato nel tema.
Dicevo sopra delle fantasie eroiche del bambino, che si sviluppano in decima casa: queste danno poi il là alla sua fantasia più ardita, quella della conquista del genitore di sesso opposto e della sconfitta dell’altro genitore, ormai notissimo come “complesso di Edipo”. Questa fase segna l’ingresso nell’asse Quinta-Undicesima casa (dai circa quattro anni e mezzo a sei e mezzo) e in particolare alla fase della Quinta, dove il bambino in preda a un grande delirio narcisistico si lancia in questa avventura disperata. L’esplosione della sessualità infantile caratterizza questo periodo, che più avanti, per slittamento, sarà in connessione con tutte le passioni e le capacità creative. Inutile dire però che questa fase termine con uno scacco: la conquista del genitore di sesso opposto si rivela ben presto impossibile. Un altro evento contribuisce a caratterizzare questa fase: l’ingresso del bambino alla scuola elementare e l’inizio dell’importante “fase scolare” (Erikson). A questo punto il bambino entra per la prima volta a far parte di una comunità, e dispone degli strumenti sociali e cognitivi per poterne fare parte. Questa fase, di scacco del complesso edipico e ingresso in una comunità più vasta, è simboleggiata dalla undicesima casa. Le fantasie eroiche della decima si trasformano in qualcosa di più concreto e fattivo, accompagnate dalla sublimazione del complesso edipico ormai in fase di risoluzione. In questo senso possiamo vedere in questa casa un ultima porzione del Super-Io, centrato sui progetti e sugli ideali. Dal punto di vista socio cognitivo aumentano l’empatia e nasce la capacità di role-playing, di mettersi cioè nei panni degli altri, superando così la prospettiva ultra-egocentrica tipica della fase quinta casa. Questa capacità, unita alle difficoltà di far fronte alle esigenze di profitto e industriosità scolastiche, danno infine il via alla fase dell’Asse sesta-dodicesima (dai sei e mezzo ai dodici anni circa).  

In questo periodo il confronto continuo con gli altri, unito alle esigenze di risultati concreti e tangibili, porta a una concentrazione sulle proprie capacità di lavoro (sesta casa). Questa concentrazione si accompagna a un grande e ulteriore sviluppo cognitivo, ben simboleggiato dal cosignificante segno della Vergine. Aumenta la capacità di autoanalisi e autocontrollo: ci si confronta con regole precise e si impara a disciplinarsi e a limitarsi, come condizione per far parte della comunità. Se questa autolimitazione diventa eccessiva la sesta casa diventa anche la casa della salute, e allora la malattia diventa il sintomo di un non corretto adattamento. Il bambino impara anche a curare da solo il proprio corpo, e anche in questo senso la sesta casa si farà sentire più avanti nella vita adulta.
Tutte quelle doti e capacità che invece il bambino non riesce a integrare (parolina magica della sesta casa) nell’ambito dell’adattamento sociale vanno a finire nel calderone della Dodicesima Casa, che indica nell’oroscopo quel settore o quell’ambito vitale in cui l’individuo non riesce ad assumere il controllo della propria vita perché è l’inconscio a guidarlo. Questa casa è strettamente legata all’inconscio personale e i pianeti che la occupano indicano le funzioni psicologiche che l’individuo non è riuscito ad integrare e che vive perciò come estranee; spesso gli “vengono incontro” dall’esterno, in forma proiettata. Le “prove” che questa casa indica nell’astrologia tradizionale in questa ottica non sarebbero altro che un incontro con sé stessi, fatto questo che non ne diminuisce affatto le difficoltà_ anzi! Questo settore è anche però quello della libertà, della solitudine e della autonomia totale, che può esigere comunque un alto prezzo, quello del disadattamento o del mancato riconoscimento sociale.

[1] Andrè Barbault, “Trattato pratico di astrologia”, Ed. Astrolabio 1961.

[2] Sono costretto a rimandare al mio articolo “Il segno ascendente: una visione jughiana”, presente in questo stesso sito.

[3] M. Mahler e altri, “La nascita psicologica del bambino”, Boringhieri,  pag. 81.

[4] Vedi C.G. Jung, “Gli archetipi dell’inconscio collettivo”, Boringhieri.

[5]  Vedi S. Freud, “Tre saggi sulla teoria sessuale”, 1905.

BIBLIOGRAFIA

 

  1. VV., “Astrologia magica”, Arktos, Carmagnola.
  2. Freud, “Tre saggi sulla teoria sessuale”, Boringhieri, Torino.
  3. Freud, “Il carattere anale”, Boringhieri, Torino.
  4. Freud, “L’Io e l’Es”, Boringhieri, Torino.
  5. Mahler, “Le psicosi infantili”, Boringhieri, Torino.
  6. Mahler, F. Pine, A. Bergman, “La nascita psicologica del bambino”, Boringhieri, Torino.
  7. VV., “Manuale di psicologia dello sviluppo”, Giunti, Firenze.
  8. Sasportas, “Le dodici case”, Mediterranee, Roma.
  9. Greene, H. Sasportas, “Lo sviluppo della personalità”, Astrolabio, Roma
  10. Greene, “I complessi psicologici nell’oroscopo”, Astrolabio, Roma.
  11. G. Jung, “Gli archetipi dell’inconscio collettivo”, Boringhieri, Torino.
  12. H. Erikson, “Infanzia e società”, Armando editore, Roma.
  13. Bowlby, “Attaccamento e perdita”, Boringhieri, Torino.